Lettera aperta al Presidente del Consiglio dei ministri

Sabato 15 maggio è stata inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la lettera aperta sottoscritta da sei Società Scientifiche italiane – Associazione Italiana di Sociologia (AIS), Associazione Italiana di Valutazione (AIV), Società Italiana di Antropologia Applicata (SIAA), Società Italiana di Statistica (SIS), Società Italiana di Sociologia Economica (SISEC) e  Società Italiana di Scienza Politica (SISP) – al fine di incoraggiare il Governo ad investire nella valutazione delle politiche di rilancio del Paese. 

Di seguito il testo della lettera


Il Governo investa nella valutazione delle politiche di rilancio del Paese

Stiamo attraversando una fase di grandi sconvolgimenti ambientali, demografici e socioeconomici che l’azione politica deve comprendere e affrontare al meglio cogliendo tutte le opportunità di positivo cambiamento che il momento storico ha posto di fronte al Paese. Le risorse finanziarie che in questi mesi saranno mobilitate attraverso il PNRR dovranno essere utilizzate nel modo più efficiente, efficace e strategico.

A tal fine, riteniamo sia opportuno mobilitare l’ampia gamma delle conoscenze e delle competenze che da quasi un secolo hanno partecipato al consolidamento della ‘cultura valutativa’ nelle politiche pubbliche, in modo da garantire una sistematica produzione di informazione scientifica di supporto alla verifica e di accompagnamento al continuo miglioramento delle performance del sistema. Ciò non per costruire ulteriori dispositivi amministrativi di controllo e sorveglianza, quanto piuttosto per disseminare occasioni di apprendimento istituzionale, accompagnamento sistematico e programmazione strategica basate sull’evidenza, tenendo conto anche degli aspetti concernenti la rilevanza, l’etica e l’utilizzabilità della valutazione. In questa prospettiva riteniamo che, nell’ottica della più efficace riforma della Pubblica Amministrazione, la valutazione debba essere volta al miglioramento dei procedimenti ed alla valorizzazione delle professionalità, facendosi strumento di apprendimento istituzionale.

Con riferimento al ruolo che la valutazione può e deve svolgere nei confronti delle politiche e dei programmi che saranno finanziati, riteniamo urgente porre all’attenzione dei soggetti responsabili dell’attuazione di questi processi alcuni elementi che andrebbero rafforzati o per cui risulta urgente e necessario muoversi in discontinuità con i periodi di programmazione precedenti, superando una visione meramente adempimentale e burocratica del processo valutativo.

Per questo auspichiamo:

  • che il Governo disponga un Piano Nazionale di Valutazione del PNRR, non previsto dal Regolamento UE ma assolutamente indispensabile a garantire, alla sua implementazione, il valore aggiunto della prospettiva valutativa al livello degli Stati Membri;
  • che tale Piano Nazionale di Valutazione possa articolarsi in specifici programmi di valutazione tematica (per missioni) e decentrata (a livello regionale), evitando la parcellizzazione delle azioni di verifica e invece promuovendo la realizzazione di sintesi più generali e raccordate alla governance complessiva del sistema;
  • che il disegno della valutazione non riguardi solamente gli impatti delle politiche ma che, in considerazione specifica delle esigenze di apprendimento in itinere e di tempestivo riallineamento verso i risultati, accompagni i programmi fin dalla iniziale definizione degli obiettivi operativi; orienti l’identificazione delle strategie di raccolta e trattamento dei dati; si riferisca insieme alla valutazione del processo di implementazione e a quella degli effetti diretti ed indiretti dei diversi interventi, in una logica riflessiva al tempo stesso sistemica e sistematica;
  • che la valutazione dell’equità dei programmi e dei loro impatti sulle pari opportunità costituisca un riferimento imprescindibile e trasversale del disegno;
  • che la governance istituzionale di tale Piano coinvolga le principali istituzioni pubbliche già attualmente impegnate nella valutazione delle diverse linee di policy, razionalizzando i mandati istituzionali e le competenze esistenti senza creare nuove e pletoriche istituzioni o autorità sovraordinate e che tutto ciò si sostanzi in un cambiamento degli assetti organizzativi tale da garantire una reale indipendenza della valutazione a tutti i livelli;
  • che si compia uno sforzo serio e strategico per la messa a disposizione in forma aperta dei dati statistici e amministrativi disponibili tanto a livello centrale che degli enti locali;
  • che si riconosca la professione di valutatore/valutatrice e che si introduca un sistema di accreditamento, certificazione e aggiornamento continuo delle competenze;
  • che siano messe in campo specifiche e adeguate risorse economiche aggiuntive per garantire standard di qualità, pluralismo metodologico e indipendenza delle valutazioni a tutti i livelli;
  • che siano creati spazi di condivisione e occasioni di riflessione sia istituzionale che pubblica per la capitalizzazione ad ogni livello dei risultati delle diverse valutazioni che saranno realizzate in un’ottica di accountability dell’azione e del ruolo di sostegno dello stesso PNNR.

Organizzazioni promotrici:

Maria Carmela Agodi – Presidente Associazione Italiana di Sociologia (AIS)

Gabriele Tomei – Presidente Associazione Italiana di Valutazione (AIV)

Marco Bassi – Presidente Società Italiana di Antropologia Applicata (SIAA)

Corrado Crocetta – Presidente Società Italiana di Statistica (SIS)

Gabriele Ballarino – Presidente Società Italiana di Sociologia Economica (SISEC)

Francesca Longo – Presidente Società Italiana di Scienza Politica (SISP)